Eventi PA

Il sistema di partecipazione alle attività per la Pubblica Amministrazione

Webinar

Data inizio 23/11/2022 - 14:30

ll webinar è organizzato da Formez PA e AGID con l’obiettivo di illustrare le modalità operative e gli strumenti essenziali per svolgere il monitoraggio dei contratti ICT in modo efficace.

L’art. 14-bis, comma 2 lett. h) del CAD assegna all’AGID la funzione di “definizione di criteri e modalità per il monitoraggio dell’esecuzione dei contratti”, di conseguenza l’Agenzia ha predisposto ed emanato la circolare attuativa n. 1 del 20 gennaio 2021, in vigore dal 11 febbraio 2021. In questo particolare momento storico, le Amministrazioni hanno la necessità di gestire contestualmente i progetti ordinari ed i progetti PNRR, risulta quindi essenziale garantire una corretta ed efficace governance dei contratti IT. La gestione dei contratti IT centralizzata e trasversale alle diverse Aree organizzative delle PA e la gestione dei rapporti con le controparti costituiscono i fattori chiave per il successo strategico dei progetti di innovazione e per la gestione dei fornitori delle PA. Il Monitoraggio deve essere inteso come un complesso di attività e processi -strutturato in un modello di verifica e controllo dei propri sistemi informativi - finalizzato a supportare l’Amministrazione nella governance dei contratti IT.

Il webinar si prefigge quindi, l’obiettivo di affiancare le Amministrazioni nell’organizzazione di una puntuale gestione dei contratti attraverso gli adempimenti operativi previsti dalla circolare in oggetto. Le Amministrazioni interessate dalla Circolare n.1/2021 sono: le Amministrazioni Centrali dello Stato, le Regioni, le Provincie autonome e gli enti a loro collegali, le ASL, le Aziende Ospedaliere ed ospedali universitari, le Città metropolitane, gli Enti locali.

L'iniziativa è rivolta in particolare agli RTD, ai responsabili del monitoraggio, ai funzionari tecnici e amministrativi impegnati nelle attività di gestione dei contratti, in particolare ai Responsabili del procedimento ed ai Direttori dell’esecuzione del contratto.

Sul tema sono previsti 3 webinar della durata di 2 ore ciascuno, nelle seguenti date e con i seguenti argomenti:

Webinar 1 – 09 novembre 2022Governare i contratti IT: la Circolare AGID n. 1/2021.  Il modello di governance dei contratti IT - Approccio al monitoraggio. (REALIZZATO)

Webinar 2 – 23 novembre 2022: Analisi di un contratto: documento di screening. Dati, informazioni, analisi e sistemi a supporto del documento di screening - Costruire il documento di screening

Webinar 3 – 30 novembre 2022: Piano di monitoraggio di un contratto. Dati, informazioni, analisi e sistemi a supporto del Piano di monitoraggio - Costruire il Piano di monitoraggio

L'iscrizione è al singolo webinar, l'attestato di presenza è scaricabile da Eventi PA dopo che lo staff attesta la presenza agli utenti che partecipano per almeno 40 minuti al seminario on line.
Le iscrizioni si chiudono anticipatamente in caso di raggiungimento della capienza massima dell'aula virtuale.

Data inizio 18/11/2022 - 10:00

Il susseguirsi delle crisi di sistema (Post Pandemia, Shock Energetico, Inflazione) che il nostro Paese sta vivendo da circa 3 anni ha fatto emergere con ancor maggiore urgenza la necessità di una complessiva mappatura e reingegnerizzazione di processi e metodi di lavoro da parte di Enti Pubblici, Agenzie e altri soggetti coinvolti nei controlli alle imprese. Questo risulta ancora più vero in un campo di per sé complesso come quello ambientale, in quanto “è dall’efficienza del sistema che provengono le risorse per rispondere alle domande della società” (P. Angela).

I webinar sono organizzati per il programma formativo-informativo sulla semplificazione rivolto alle Pubbliche Amministrazioni, nonché agli stakeholder (associazioni di categoria, ordini professionali, imprese e cittadini), nell’ambito del progetto PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 Delivery Unit nazionale che FormezPA realizza su mandato del Dipartimento della Funzione Pubblica. Questo primo webinar dei due previsti, il secondo si svolgerà il 2 dicembre 2022,  si focalizza sugli strumenti ideati, messi a punto e testati da Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Campania relativamente alla categorizzazione del rischio, con una speciale attenzione alle AUA (Autorizzazioni Uniche Ambientali), particolarmente numerose in Italia ma ancora oggetto di approcci eterogenei sotto il profilo territoriale e non sempre funzionali sotto il profilo degli obiettivi.

Dal 2020 è attivo in Italia un importante progetto OCSE dedicato a Regioni e Agenzie ambientali, RAC2, che punta a accompagnare gli interlocutori istituzionali in un cammino di categorizzazione del rischio, standardizzazione e digitalizzazione dei processi, di realizzazione di check list e relative scorecards, di redazione di linee guida efficaci, di classificazione delle imprese secondo parametri condivisi, di principi di autoanalisi per citare soltanto alcuni dei temi affrontati.

In sintesi, l’obiettivo è destinare le risorse ispettive in modo più equilibrato, incentivare le imprese ad intraprendere percorsi virtuosi e facilitare una convergenza delle varie realtà territoriali in direzione dei concetti di Once Only, di interoperabilità dei dati, di standardizzazione dei processi secondo principi solidi e ampiamente condivisi dalla più avanzata letteratura e pratica nazionale e internazionale in materia.

 

Destinatari: personale dei SUAP, soggetti coinvolti nei processi di controllo sulle imprese e tutti gli interessati alle tematiche trattate

I materiali presentati sono disponibili dai link del programma

 

Data inizio 17/11/2022 - 10:00

Se si continuano a sfruttare le risorse allo stesso ritmo di oggi, entro il 2050 ci sarà bisogno delle risorse di tre pianeti come documentato dall’Outlook sulle risorse globali del programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite.

Le risorse limitate e i cambiamenti climatici rendono necessario un cambio radicale di paradigma, ovvero il passaggio da una società del tipo "produzione-consumo-scarto" a un’economia a zero emissioni di carbonio, sostenibile dal punto di vista ambientale, libera dalle sostanze tossiche e completamente circolare entro il 2050. La crisi attuale ha evidenziato le debolezze nelle catene delle risorse e del valore, colpendo le PMI e l'industria. Nell’Unione europea si producono ogni anno più di 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti.

Trasformare questa grande sfida in opportunità, convertire lo scarto e i rifiuti in nuova materia prima ottimizzando il ciclo di vita dei prodotti e innescando un virtuosismo tra produzione, riutilizzo e riciclo, è il focus della strategia europea per l’economia circolare.

Quest’ultima taglierebbe le emissioni di CO2, stimolando allo stesso tempo la crescita economica e creando opportunità di lavoro.

In linea con l'obiettivo dell’UE di neutralità climatica entro il 2050 previsto dal Green deal europeo, a marzo 2020 la Commissione Europea ha presentato,  in coerenza con la proposta per la nuova strategia industriale, il piano d'azione per una nuova economia circolare che include proposte sulla progettazione di prodotti più sostenibili, sulla riduzione dei rifiuti e sul dare più potere ai cittadini, come per esempio attraverso il 'diritto alla riparazione'. I settori ad alta intensità di risorse, come elettronica e tecnologie dell'informazione e della comunicazioneplastichetessile e costruzioni, godono di specifica attenzione.

 

Il ciclo di webinar “Intersezioni - Sfide, Storie, Soluzioni di Economia circolare”, è organizzato dal Centro Europe Direct dell’Università di Siena, in collaborazione con i Centri Europe Direct di Roma Innovazione operativo presso Formez PA, di Trapani Sicilia operativo presso il Consorzio interuniversitario di Trapani, dell’Università Roma Tre, e si svolge in collaborazione con il Modulo Jean Monnet ELCE4SD coordinato dal Professor Massimiliano Montini dell'Università di Siena, con l’obiettivo di sensibilizzare e accrescere la consapevolezza su questa imprescindibile ed indifferibile svolta da attuare a livello globale.

L’Onu, nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile chiede che siano costruiti nuovi sistemi di produzione a minore impatto ambientale. Oggi una maglietta richiede, in media, 2.700 litri d’acqua per essere prodotta, genera elevate emissioni di Co2 e utilizza soprattutto fibre e coloranti di sintesi.

Considerato che la produzione mondiale di indumenti è destinata a crescere del 63% entro il 2030, le potenzialità di una filiera del tessile ecologicamente orientata sono enormi, fino a rappresentare il 20% del fatturato del settore in Italia (4,2 miliardi). D’altra parte, già ora il 55% degli italiani è disposto a pagare di più per capi di abbigliamento ecofriendly realizzati con eco-tessuti. Sono tanti i vantaggi delle tinture naturali, collegate all’uso di fibre vegetali e animali (dalla lana alla seta, dal lino alla canapa). Si va incontro alle esigenze di una quota crescente di popolazione che avverte problemi di dermatiti allergiche da contatto dovute ai coloranti sintetici. Soprattutto, recuperando piante e scarti di coltivazione a uso tintorio, si contribuisce a riqualificare aree dismesse o degradate, e a consolidare i versanti, grazie all’elevato adattamento pedo-climatico, tutelando al contempo biodiversità e paesaggio.

Il secondo webinar presenterà una serie di interventi di esperti provenienti dal mondo produttivo ed imprenditoriale impegnati nella trasformazione dello scarto agricolo e alimentare per la produzione di fibra tessile riciclata. Verrà descritto in particolare il quadro normativo di riferimento, e verranno presentate le principali questioni giuridiche, organizzative e aziendali che emergono in questo settore ed alcune storie aziendali di successo relative alla trasformazione dello scarto agricolo e alimentare in fibra tessile.

Calendario del ciclo “Intersezioni - Sfide, Storie, Soluzioni di Economia circolare

Economia Circolare:Buone pratiche dalla Ricerca all’Innovazione -Evento di lancio - 30/09/2022

Riciclare il tessile - 10 novembre 2022

La plastica riciclata - data da destinarsi

Data inizio 16/11/2022 - 10:00

 

Le Linee guida per la formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici, pubblicate dall’Agenzia per l’Italia Digitale, sono entrate pienamente in vigore il 1° gennaio 2022. Si tratta di un testo normativo fondamentale che traccia le attività da svolgere nei processi di digitalizzazione delle pratiche amministrative, coprendo numerosi aspetti della gestione documentale, dalla formazione alla conservazione dei documenti informatici nel tempo.

Uno degli adempimenti previsti dalle Linee guida è il Manuale di conservazione che le Pubbliche Amministrazioni sono tenute a redigere, adottare con provvedimento formale e pubblicare sul sito, nella sezione Amministrazione trasparente.

Obiettivo del seminario è offrire una panoramica sul Manuale, un documento informatico che deve illustrare dettagliatamente l’organizzazione della conservazione, i soggetti coinvolti e i ruoli svolti dagli stessi, il modello di funzionamento, la descrizione del processo, delle architetture e delle infrastrutture utilizzate, le misure di sicurezza adottate e ogni altra informazione utile alla gestione e alla verifica del funzionamento, nel tempo, del sistema di conservazione.

Nel corso del seminario verranno analizzati inoltre possibili strategie e modelli per la redazione del Manuale, in particolare in caso di affidamento del servizio di conservazione ad un conservatore esterno, prendendo spunto da modelli sviluppati nell’ambito di Procedamus e della Comunità Tematica della CNER, Community Network degli enti della regione Emilia-Romagna.

Il webinar si inserisce all’interno di un ciclo previsto dall’Accordo di cooperazione orizzontale tra Regione Emilia-Romagna (Parer) e Formez PA.

Data inizio 10/11/2022 - 10:00

Se si continuano a sfruttare le risorse allo stesso ritmo di oggi, entro il 2050 ci sarà bisogno delle risorse di tre pianeti come documentato dall’Outlook sulle risorse globali del programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite.

Le risorse limitate e i cambiamenti climatici rendono necessario un cambio radicale di paradigma, ovvero il passaggio da una società del tipo "produzione-consumo-scarto" a un’economia a zero emissioni di carbonio, sostenibile dal punto di vista ambientale, libera dalle sostanze tossiche e completamente circolare entro il 2050. La crisi attuale ha evidenziato le debolezze nelle catene delle risorse e del valore, colpendo le PMI e l'industria. Nell’Unione europea si producono ogni anno più di 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti.

Trasformare questa grande sfida in opportunità, convertire lo scarto e i rifiuti in nuova materia prima ottimizzando il ciclo di vita dei prodotti e innescando un virtuosismo tra produzione, riutilizzo e riciclo, è il focus della strategia europea per l’economia circolare.

Quest’ultima taglierebbe le emissioni di CO2, stimolando allo stesso tempo la crescita economica e creando opportunità di lavoro.

In linea con l'obiettivo dell’UE di neutralità climatica entro il 2050 previsto dal Green deal europeo, a marzo 2020 la Commissione Europea ha presentato,  in coerenza con la proposta per la nuova strategia industriale, il piano d'azione per una nuova economia circolare che include proposte sulla progettazione di prodotti più sostenibili, sulla riduzione dei rifiuti e sul dare più potere ai cittadini, come per esempio attraverso il 'diritto alla riparazione'. I settori ad alta intensità di risorse, come elettronica e tecnologie dell'informazione e della comunicazioneplastichetessile e costruzioni, godono di specifica attenzione.

Il ciclo di webinar “Intersezioni - Sfide, Storie, Soluzioni di Economia circolare”, è organizzato dal Centro Europe Direct dell’Università di Siena, in collaborazione con i Centri Europe Direct di Roma Innovazione operativo presso Formez PA, di Trapani Sicilia operativo presso il Consorzio interuniversitario di Trapani, dell’Università Roma Tre, e si svolge in collaborazione con il Modulo Jean Monnet ELCE4SD coordinato dal Professor Massimiliano Montini dell'Università di Siena, con l’obiettivo di sensibilizzare e accrescere la consapevolezza su questa imprescindibile ed indifferibile svolta da attuare a livello globale.

Quello del tessile è un settore ad alta intensità di risorse e con un importante impatto sull’ambiente in termini di inquinamento idrico, emissioni di gas a effetto serra e smaltimento.La produzione tessile ha bisogno di utilizzare molta acqua, senza contare l'impiego dei terreni adibiti alla coltivazione del cotone e di altre fibre.

Si stima che l'industria tessile e dell'abbigliamento abbia utilizzato globalmente 79 miliardi di metri cubi di acqua nel 2015, mentre nel 2017 il fabbisogno dell'intera economia dell'UE ammontava a 266 miliardi di metri cubi. Alcune stime indicano che per fabbricare una sola maglietta di cotone occorrano 2.700 litri di acqua dolce, un volume pari a quanto una persona dovrebbe bere in 2 anni e mezzo.

Si stima inoltre che sia responsabile di circa il 20% dell'inquinamento globale dell'acqua potabile a causa dei vari processi a cui i prodotti vanno incontro, come la tintura e la finitura, e che il lavaggio di capi sintetici rilasci ogni anno 0,5 milioni di tonnellate di microfibre nei mari. Il lavaggio di indumenti sintetici rappresenta il 35% del rilascio di microplastiche primarie nell'ambiente. Un unico carico di bucato di abbigliamento in poliestere può comportare il rilascio di 700.000 fibre di microplastica che possono finire nella catena alimentare. Si calcola che l'industria della moda sia responsabile del 10% delle emissioni globali di carbonio, più del totale di tutti i voli internazionali e del trasporto marittimo messi insieme. Secondo l'Agenzia europea dell'ambiente, gli acquisti di prodotti tessili nell'UE nel 2017 hanno generato circa 654 kg di emissioni di CO2 per persona.

Il settore presenta criticità anche con riferimento allo smaltimento dei rifiuti: Dal 1996 la quantità di indumenti acquistati nell'UE per persona è aumentata del 40% a seguito di un repentino calo dei prezzi. Questo ha comportato la riduzione del ciclo di vita dei prodotti tessili: i cittadini europei consumano ogni anno quasi 26 kg di prodotti tessili e ne smaltiscono circa 11 kg. Gli indumenti usati possono essere esportati al di fuori dell'UE, ma per lo più vengono inceneriti o portati in discarica (87%). A livello mondiale, meno dell'1% degli indumenti viene riciclato come vestiario, in parte a causa di tecnologie inadeguate.

Il primo incontro “Riciclare il tessile” intende presentare gli interventi di una serie di esperti provenienti dal mondo produttivo ed imprenditoriale che forniranno il quadro normativo, organizzativo ed aziendale relativo al settore del riciclaggio del tessile finalizzato a dare vita a nuovi prodotti. Gli interventi partiranno dalle recenti innovazioni a livello normativo che hanno introdotto dal 1 gennaio 2022 l'obbligo di recuperare tutti gli scarti tessili ed il conseguente impatto sul funzionamento della filiera italiana del riciclaggio delle materie tessili.

Calendario del ciclo Intersezioni: Sfide- Storie – Soluzioni di Economia Circolare

Evento di lancio Economia Circolare: Buone pratiche dalla Ricerca all’Innovazione

17/11/2022Dall'agricoltura al tessile

data da destinarsiLa plastica riciclata

Data inizio 09/11/2022 - 14:30

Il webinar è organizzato da Formez PA e AGID con l’obiettivo di illustrare le modalità operative e gli strumenti essenziali per svolgere il monitoraggio dei contratti ICT in modo efficace.

L’art. 14-bis, comma 2 lett. h) del CAD assegna all’AGID la funzione di “definizione di criteri e modalità per il monitoraggio dell’esecuzione dei contratti”, di conseguenza l’Agenzia ha predisposto ed emanato la circolare attuativa n. 1 del 20 gennaio 2021, in vigore dal 11 febbraio 2021. In questo particolare momento storico, le Amministrazioni hanno la necessità di gestire contestualmente i progetti ordinari ed i progetti PNRR, risulta quindi essenziale garantire una corretta ed efficace governance dei contratti IT. La gestione dei contratti IT centralizzata e trasversale alle diverse Aree organizzative delle PA e la gestione dei rapporti con le controparti costituiscono i fattori chiave per il successo strategico dei progetti di innovazione e per la gestione dei fornitori delle PA. Il Monitoraggio deve essere inteso come un complesso di attività e processi -strutturato in un modello di verifica e controllo dei propri sistemi informativi - finalizzato a supportare l’Amministrazione nella governance dei contratti IT.

Il webinar si prefigge quindi, l’obiettivo di affiancare le Amministrazioni nell’organizzazione di una puntuale gestione dei contratti attraverso gli adempimenti operativi previsti dalla circolare in oggetto. Le Amministrazioni interessate dalla Circolare n.1/2021 sono: le Amministrazioni Centrali dello Stato, le Regioni, le Provincie autonome e gli enti a loro collegali, le ASL, le Aziende Ospedaliere ed ospedali universitari, le Città metropolitane, gli Enti locali.

L'iniziativa è rivolta in particolare agli RTD, ai responsabili del monitoraggio, ai funzionari tecnici e amministrativi impegnati nelle attività di gestione dei contratti, in particolare ai Responsabili del procedimento ed ai Direttori dell’esecuzione del contratto.

Sul tema sono previsti 3 webinar della durata di 2 ore ciascuno che si svolgeranno nelle seguenti date e con i seguenti argomenti:

Webinar 1 – 09 novembre 2022: Governare i contratti IT: la Circolare AGID n. 1/2021.  Il modello di governance dei contratti IT - Approccio al monitoraggio.

Webinar 2 – 23 novembre 2022: Analisi di un contratto: documento di screening. Dati, informazioni, analisi e sistemi a supporto del documento di screening - Costruire il documento di screening

Webinar 3 – 30 novembre 2022: Piano di monitoraggio di un contratto. Dati, informazioni, analisi e sistemi a supporto del Piano di monitoraggio - Costruire il Piano di monitoraggio

L'iscrizione è al singolo webinar, l'attestato di presenza è scaricabile da Eventi PA dopo che lo staff attesta la presenza agli utenti che partecipano per almeno 40 minuti al seminario on line.
Le iscrizioni si chiudono anticipatamente in caso di raggiungimento della capienza massima dell'aula virtuale.

Data inizio 09/11/2022 - 10:00

La firma digitale è l’equivalente informatico di una tradizionale firma autografa apposta su carta. Il suo compito è quello di attestare la validità, la veridicità e la paternità di un documento, un atto o, in generale, qualunque file di dati.

Ecco perché per i processi che la regolano e per i requisiti che garantisce, tale strumento sta prendendo sempre più piede in imprese private, amministrazioni pubbliche, professionisti e, in generale, tra tutti i privati cittadini che utilizzandola vedono attribuire valore legale ai documenti.
A poco più di 20 anni dall’adozione delle prime regole tecniche sulle firme elettroniche si fa una panoramica sullo stato dell’arte delle sottoscrizioni informatiche con l’intento di chiarire le differenze tra le diverse tipologie di sottoscrizione previste dalla normativa Italiana ed Europea. Il tutto sarà accompagnato da casi pratici di sottoscrizione e verifica delle firme. 
 

Il webinar è parte del ciclo “La gestione documentale: attività quotidiane e approcci concreti” che vuole fornire un taglio più pratico a supporto degli aspetti più complessi. 

Questo ciclo di webinar si articola in 3 webinar della durata di 1,5 ore che si svolgeranno nelle seguenti date:

Webinar 1 - 6 ottobre 2022 - Tutto quello che avreste voluto sapere sul documento, ma…

Webinar 2 - 20 ottobre 2022 - PECcati di protocollo: tra regole, prassi e possibili soluzioni

Webinar 3 - 9 novembre 2022 - Ho visto firme che voi umani…

 E' possibile iscriversi a ciascuno dei tre webinar senza vincoli di dipendenza.
 Le iscrizioni potranno essere chiuse anticipatamente rispetto alla data prevista, al raggiungimento della capienza massima dell'aula virtuale utilizzata per l'evento,
Data inizio 09/11/2022 - 10:00

I Centri Europe Direct Roma Innovazione, operativo presso Formez PA,  Europe Direct dell’Università di Siena ed Europe Direct Torino organizzano, in collaborazione con l’Istituto G.A. Giobert di Asti,  l’Assessorato Politiche Educative, Scolastiche e dello Sport e Turismo del Municipio XIII Aurelio di Roma Capitale, un ciclo di 4 lezioni sull’integrazione europea. L’iniziativa è patrocinata dalla Provincia e dalla Consigliera di Parità di Asti.

Il percorso si rivolge nello specifico agli studenti delle IV e V classi delle scuole secondarie, e in generale a tutti i giovani che vogliono avvicinarsi alle tematiche dell'Unione europea indipendentemente dal tipo di formazione culturale o di professione. Il ciclo prevede l’organizzazione di tre webinar della durata di circa 1,5 ore con due eventi conclusivi in presenza che si terranno rispettivamente il 30 novembre 2022 nella città di Asti e il 2 dicembre 2022 nella città di Roma.

Il ciclo di Lezioni intende stimolare una maggiore consapevolezza del processo di integrazione europea per meglio comprendere l’Europa di oggi e quella che gli studenti vorrebbero fosse domani e verterà sui seguenti temi:

19/10/2022 Lezione 1. “Rendere la guerra impensabile”: l’integrazione europea come progetto di pace (1950-1989)

26/10/2022 Lezione 2. Dopo il 1989: la fine della Guerra fredda, l’Unione europea e il nuovo scenario internazionale

09/11/2022 Lezione 3. Nulla di nuovo sotto il sole? Le fake news sull’Europa e le origini storiche dell’euroscetticismo

30/11/2022 in presenza ad Asti Lezione 4. Improvvisamente (di nuovo) la guerra: l’Unione europea e l’invasione russa dell’Ucraina

02/12/2022 in presenza a Roma Lezione 4. Improvvisamente (di nuovo) la guerra: l’Unione europea e l’invasione russa dell’Ucraina

Descrizione della Lezione 3

L’euroscetticismo populista è in marcia. Milioni di europei sembrano aver perso la fiducia in Bruxelles e nelle istituzioni dell'Unione europea. Il referendum britannico del 23 giugno 2016, che ha determinato la “Brexit”, è stato una pietra miliare in questa ondata di opposizione all'integrazione europea. Nondimeno, il sentimento antieuropeista non è più limitato a quei paesi – come la Danimarca, la Gran Bretagna e la Svezia - che sono tradizionalmente più diffidenti verso l’UE e le sue politiche. In Italia, Francia, Germania e Paesi Bassi – Stati fondatori dell’originaria Comunità economica europea - sono presenti partiti, movimenti e leader politici che rifiutano interamente o in parte il progetto europeo. Bruxelles, per molti, simboleggia sempre più una burocrazia distante ed elitaria, non una speranza di futura unità politica tra i popoli europei. Per tutte queste ragioni, la rilevanza dell'euroscetticismo populista è abbastanza ovvia. Una parte importante della sua fortuna si basa sulle cosiddette fake news, (falsi) argomenti di una propaganda che mira scientemente a fornire un’immagine fuorviante e distorta dell’Unione europea. È ad esempio assodato che il dibattito politico che ha preceduto il referendum britannico del 2016 sia stato inquinato da una deliberata opera di disinformazione alimentata da attori statali esterni alla Gran Bretagna e volta a influenzare negativamente l’opinione dei cittadini britannici sull’Unione europea. Tuttavia, non si dovrebbe indulgere nel diffuso errore di considerare l’opposizione all’Europa come un fenomeno recente. Al contrario, esso è nato con l’integrazione europea. Sin dalla loro fondazione nel corso degli anni Cinquanta, l’integrazione europea ha dovuto fare i conti con nemici e oppositori “interni”, che nella loro battaglia politica contro l’unificazione dell’Europa (occidentale) usarono quelle che oggi vengono definite, appunto, fake news

Nella prima parte, questa lezione ricostruirà (brevemente) i principali argomenti usati dall’euroscetticismo “storico” (quello sviluppatosi tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta). Si passerà quindi ad una analisi più ampia delle narrazioni antieuropeiste più recenti usate in Italia e altrove al fine di metterne in luce il carattere ingannevole e strumentale, che permette – quasi sempre – di classificarle nella categoria delle notizie false.

Modalità di partecipazione:

Il docente di riferimento delle classi interessate dovrà preliminarmente creare un profilo su DFPAuth, il sistema di autenticazione del Dipartimento della Funzione Pubblica, e poi registrare la classe al sito Eventi PA. La registrazione va fatta una volta soltanto e permette di iscriversi a tutte le attività di proprio interesse.

Per registrarsi al sito Eventi PA è necessario:

  1. cliccare sul pulsante Accedi per accedere a DFPAuth;
  2. cliccare sul link Registrati;
  3. compilare almeno i campi obbligatori del modulo di registrazione;
  4. cliccare sul pulsante Crea nuovo profilo;
  5. accedere al sito Eventi PA utilizzando le credenziali di accesso precedentemente create.

Successivamente sarà possibile iscriversi alle diverse lezioni, cliccando sul  pulsante Accedi di EventiPA, inserendo le proprie credenziali di accesso e andando sulla pagina di ciascuna lezione (di cui ai link sopra riportati) e cliccando sul pulsante Iscriviti.

 

Per ulteriori informazioni rivolgersi a europedirect@formez.it

Data inizio 04/11/2022 - 10:00

Questo primo incontro online è l’occasione per presentare il percorso Camp PO Puglia 21-27 a partire dalle voci dei referenti di Regione Puglia e Formez PA che illustreranno il percorso e i temi, introducendo gli obiettivi formativi e le modalità laboratoriali attraverso le quali sarà realizzato il percorso. 
L'incontro è l'occasione per presentare il programma degli appuntamenti previsti, evidenziando l’alternanza tra sessioni di approfondimento teorico con sessioni a carattere laboratoriale, al fine di trasferire gli elementi teorici fondamentali dell’Open Government.

Il percorso sperimenta la co-progettazione di un processo partecipativo - nel caso specifico, legato alla nuova programmazione europea 2021-2027 - mediante l’uso della piattaforma Puglia Partecipa della Regione Puglia.

Durante l’incontro sarà possibile porre domande di chiarimento, ricevere delucidazioni sulle modalità di iscrizione al percorso. 

 

Le iscrizioni al percorso laboratoriale Camp PO Puglia 21-27 sono soggette ad approvazione e possono essere effettuate accedendo alla pagina descrittiva del percorso integrato su questo stesso sito. Il termine per iscriversi al percorso integrato è il 09.11.2022 alle ore 14.30 .

 

 

Data inizio 26/10/2022 - 10:00

I Centri Europe Direct Roma Innovazione, operativo presso Formez PA,  Europe Direct dell’Università di Siena ed Europe Direct Torino organizzano, in collaborazione con l’Istituto G.A. Giobert di Asti,  l’Assessorato Politiche Educative, Scolastiche e dello Sport e Turismo del Municipio XIII Aurelio di Roma Capitale, un ciclo di 4 lezioni sull’integrazione europea. L’iniziativa è patrocinata dalla Provincia e dalla Consigliera di Parità di Asti.

Il percorso si rivolge nello specifico agli studenti delle IV e V classi delle scuole secondarie, e in generale a tutti i giovani che vogliono avvicinarsi alle tematiche dell'Unione europea indipendentemente dal tipo di formazione culturale o di professione. Il ciclo prevede l’organizzazione di tre webinar della durata di circa 1,5 ore con due eventi conclusivi in presenza che si terranno rispettivamente il 30 novembre 2022 nella città di Asti e il 2 dicembre 2022 nella città di Roma.

Il ciclo di Lezioni intende stimolare una maggiore consapevolezza del processo di integrazione europea per meglio comprendere l’Europa di oggi e quella che gli studenti vorrebbero fosse domani e verterà sui seguenti temi:

19/10/2022 Lezione 1. “Rendere la guerra impensabile”: l’integrazione europea come progetto di pace (1950-1989)

26/10/2022 Lezione 2. Dopo il 1989: la fine della Guerra fredda, l’Unione europea e il nuovo scenario internazionale

09/11/2022 Lezione 3. Nulla di nuovo sotto il sole? Le fake news sull’Europa e le origini storiche dell’euroscetticismo.

30/11/2022 in presenza ad Asti Lezione 4. Improvvisamente (di nuovo) la guerra: l’Unione europea e l’invasione russa dell’Ucraina

02/12/2022 in presenza a Roma Lezione 4. Improvvisamente (di nuovo) la guerra: l’Unione europea e l’invasione russa dell’Ucraina

Descrizione della Lezione 2

Il 9 novembre del 1989, il muro di Berlino – costruito a partire dall’agosto del 1961 e immagine potente della “cortina di ferro” che aveva diviso in due l’Europa dopo la conclusione della Seconda guerra mondiale – venne demolito da una folla pacifica e animata da grande entusiasmo, perché consapevole che distruggendo quell’innaturale barriera si compiva il passo decisivo verso l’abbattimento di un sistema oppressivo e oramai marcio. Al crollo del muro fecero rapidamente seguito il collasso dei regimi comunisti dell’Europa centro-orientale e, nel dicembre del 1991, la dissoluzione dell’Unione sovietica. Alle speranze subitaneamente suscitate dalla fine della Guerra fredda – che aveva implicato la convivenza con la possibilità di un devastante conflitto nucleare – seguì la consapevolezza che la fase post-’89 comportava la gestione di problemi e sfide molto complicati. In questo contesto, l’integrazione europea – pur con le sue imperfezioni – si rivelò un ambiente politico/istituzionale capace di trasformare quei problemi in opportunità e adatto a vincere le sfide di breve, medio e lungo periodo generate dalla fine del mondo bipolare. Nell’immediato, i colpi di piccone che ridussero in polvere e calcinacci il muro di Berlino annunciavano la riunificazione tedesca. Ma la (ri)nascita di una grande Germania nel cuore dell’Europa era osteggiata da molti governi europei, timorosi dello strapotere economico e geostrategico tedesco. La soluzione per sopire quelle preoccupazioni fu la fondazione dell’Unione europea – evoluzione della “vecchia” Comunità europea - sancita con il trattato di Maastricht del 1992. Un’Europa più forte e più coesa, con una moneta unica e una politica estera e di sicurezza comune, era lo strumento migliore per “ancorare” la nuova Germania ai partner europei, assorbendone la forza (soprattutto economico-monetaria) in una struttura comune. Era “l’europeizzazione della Germania” auspicata da Thomas Mann nel 1953 per impedire la “germanizzazione dell’Europa”, ossia l’egemonia tedesca sugli altri stati europei. Nel medio periodo, si sarebbe poi posta la questione del consolidamento delle nuove istituzioni democratiche e della nuova organizzazione economica dei paesi dell’Europa centro-orientale usciti dalle dittature comuniste. La solidità politica ed economica di quei paesi andava a vantaggio anche dell’UE, che avrebbe potuto essere potenzialmente danneggiata da un “vicinato” instabile. Il loro ingresso, tra il 2004 e il 2007, nell’Unione europea avrebbe contribuito alla risoluzione del problema. Infine, nel lungo periodo gli stravolgimenti indotti dalla fine della Guerra fredda avrebbero obbligato l’Unione europea a darsi, gradualmente, strumenti più efficaci e più incisivi per agire nel nuovo scenario internazionale. Per molto tempo l’UE ha risposto a questa esigenza dandosi il profilo di “potenza civile”, ovvero configurandosi quale attore che privilegia il multilateralismo e il normativismo al fine di promuovere un sistema internazionale basato su istituzioni e regole comuni. La recente guerra in Ucraina, è il ritorno della “politica di potenza” in Europa, ha indotto l’Unione ad avviare una ridefinizione della propria identità.

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