Eventi PA

Il sistema di partecipazione alle attività per la Pubblica Amministrazione

Convegno

Data inizio 21/11/2014 - 09:30
Il mondo della comunicazione si sta modificando a una velocità straordinaria e nuove modalità di produzione e accesso alle informazioni vengono sperimentate e diffuse in modo sempre più dinamico.Con il termine “nuovi media” ci riferiamo di solito a quei mezzi di comunicazione di massa (televisione, radio, stampa) sviluppatisi in seguito all’affermarsi delle ICT grazie ad un’integrazione sempre più profonda con il mondo del web. In particolare, la ricerca di informazioni su Internet, la comunicazione virtuale, gli ipertesti e i blog si sono diffusi e inseriti in ogni campo dell'informazione. L'interattività offerta dalle applicazioni web consente tipologie di comunicazione one-to-one, one-to-many e addirittura many-to-many, superando il concetto di centro e periferia dell’informazione.I nuovi media sono dunque interattivi e multidirezionali e si svincolano dai limiti di spazio e tempo, favorendo la partecipazione attiva al processo di comunicazione da parte di chi un tempo era semplice utente, ricevente passivo di contenuti.Come è dunque cambiato il ruolo dei media? E qual è l'impatto che i nuovi media stanno avendo sulla vita quotidiana delle persone e sullo sviluppo della società? Come si sta modificando il modo di informarsi e di produrre informazione? Internet e, in modo particolare, le applicazioni Web-based Technologies costituiscono il più vasto, complesso, dibattuto e promettente campo che consente grandi possibilità di diffusione delle informazioni, ma per il quale si manifesta sempre di più un problema di correttezza e veridicità. Il modello del cosiddetto crowd journalism (letteralmente “giornalismo della folla”) costituisce attualmente uno dei temi più analizzati: grazie al web, infatti, le notizie possono essere raccolte e veicolate da una molteplicità di soggetti, i crowdworkers, spesso non professionisti dell’informazione, che hanno l'opportunità di creare e distribuire testi brevi oppure contribuire a un progetto informativo più ampio in cui gli articoli non sono scritti da un unico autore, ma da numerosi lavoratori flessibili. Dunque l’informazione è anche impresa che fa innovazione e che genera start up: informare e generare nuova informazione crea a sua volta un business network con nuovi protagonisti. La Sardegna è attiva come e più delle altre regioni nel campo dei nuovi media.In Sardegna è nato il primo giornale on line e al momento sono operative diverse testate on line, mentre i media tradizionali sono in crisi; l’esame dello stato dell’arte del settore e delle nuove proposte (anche a livello nazionale e internazionale) è dunque particolarmente importante per il successo delle nostre imprese, dei nostri professionisti e dei nostri prodotti. Nel nuovo incontro proposto a Cagliari nell’ambito del Progetto I’M Sardegna, realizzato dal FormezPA su incarico del Centro Regionale di Programmazione, si esploreranno le frontiere tra mezzo, linguaggio e informazione e su come l’uno possa influire sull'altro e ci si confronterà anche sulle competenze richieste dai nuovi scenari dell’informazione.Per tale motivo è stato coinvolto anche l’Ordine dei giornalisti della Sardegna che parteciperà in prima persona all’organizzazione dell’evento. 
Sede (solo eventi in presenza)
Data inizio 14/11/2014 - 08:00

Appuntamento il 14 novembre a Roma (Hotel Sheraton Golf) con il 6° Evento Europeo CAF, organizzato in occasione del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea, nell’ambito del progetto “Miglioramento delle performance delle istituzioni scolastiche”.
 
Consulta il programma

Durante l'evento, dal titolo “Impacts and results with CAF”, si concentrerà l’attenzione sui risultati di performance raggiunti attraverso l’utilizzo del modello CAF, con particolare riferimento alle organizzazioni del settore scolastico. Il CAF (Common Assessment Framework) è uno strumento comune europeo per la gestione della qualità, sviluppato da e per il settore pubblico.

L’evento torna in Italia dopo 11 anni dalla sua prima edizione, tenutasi a Roma nel 2003 e dopo le edizioni di Lussemburgo (2005), Portogallo (2007), Romania (2010), Norvegia (2012), nel momento in cui i “CAF users” inseriti nel database dell’EIPA sfiorano le 4.000 unità, per un totale di 45 Paesi.

Per il nostro Paese l’iniziativa si colloca in una fase importante di riflessione, apertasi con il lancio della politica della “Buona scuola”. All’autovalutazione, come base per l’attivazione di processi di miglioramento continuo, viene assegnato un rilievo importante e questa rappresenta dunque un’occasione preziosa di confronto della politica avviata a livello nazionale con quelle degli altri Paesi membri dell’Unione.

E' prevista la presenza di oltre 200 partecipanti provenienti da 25 Paesi, europei e non. L’evento è rivolto ad esperti del settore scolastico, esperti nazionali delle politiche di supporto all’utilizzo del CAF, rappresentanti di scuole e altre amministrazioni che hanno utilizzato il modello.

Il contributo del modello CAF al miglioramento continuo delle performance sarà l’argomento trattato nelle sessioni plenarie, anche attraverso la presentazione dei risultati di un’indagine, realizzata coinvolgendo 6 Stati membri, che ha visto l’adesione di 156 organizzazioni del settore educativo.

Altri temi di particolare rilievo come la responsabilità sociale, la valutazione esterna e l’administrative capacity building, saranno approfonditi attraverso agorà e panel di discussione.

Le iscrizioni all'evento, i cui lavori saranno tutti in lingua inglese, si sono già chiuse.

Per saperne di più

Evento Europeo CAF – un primo bilancio

Sede (solo eventi in presenza)
Data inizio 17/10/2014 - 09:30

Si parla di "Social innovation" nel nuovo appuntamento con il tour dell’innovazione targato progetto I’M Sardegna (Innovation Manager Sardegna) che si svolgerà a Nuoro il prossimo 17 ottobre. Il progetto, promosso dal Centro Regionale di Programmazione della Regione Autonoma della Sardegna e attuato da Formez PA approda nella Sala Convegni della Camera di Commercio (Via Papandrea), per un evento che mette intorno a un tavolo esperti e operatori economici per fare il punto su un settore che offre grandi opportunità di sviluppo.

Ma che cosa è l'innovazione sociale? In estrema sintesi, può essere definitiva come la somma delle capacità, delle abilità e delle energie che una società possiede per risolvere i suoi problemi sociali, culturali e ambientali.L'innovazione sociale, in effetti, cerca di trovare nuove risposte ai bisogni delle collettività, isolando quelle soluzioni che migliorino la qualità della vita delle persone nelle comunità attraverso processi innovativi. Concretamente, può quindi tradursi in un prodotto, in un processo, in una tecnologia, ma anche in un principio, un'idea, un atto normativo, un movimento, un'azione o una combinazioni di queste.
Il Focus del Convegno – come di consueto - è articolato in due sessioni. La mattinata (lavori in programma dalle 9.30 alle 13.30) si apre con gli interventi di Costanza Cuncu (Coordinatrice Progetto I'M Sardegna -Formez PA), Nicola Pirina (Consulente Scientifico Progetto I'M Sardegna – Formez PA) e Agostino Cicalò (Presidente della Camera di commercio di Nuoro). La sessione prosegue con l’intervento di Dario Carrera (The Hub Roma) intitolato "Lo spettro del concetto di social innovation" e, a seguire, con il contributo di Annibale d’Elia (Politiche giovanili Regione Puglia) su "Le declinazioni territoriali dell’Innovazione Sociale". Dopo il coffee break spazio a un’altra batteria di interventi. Si alternano Lorenzo Benussi (Top-IX Torino) che parla di "Dove l’innovazione sociale incontra il mondo dell’impresa" e Anna Maria Siccardi (Rete del dono) che racconta di "Dove l’innovazione sociale incontra il mondo della finanza". Il pomeriggio inizia con la testimonianza di Gianni Fenu (Università di Cagliari) su "Le Complex networks per le smart regions" e Alex Giordano (Etnografiadigitale) che parla de "La narrazione di rural hub, filosofia e casi pratici". Spazio, in chiusura, al confronto tra relatori e  pubblico.

La partecipazione è gratuita; per motivi organizzativi si richiede di confermare la presenza al buffet offerto dal FormezPA entro giovedì 16 ottobre. Per iscriversi è sufficiente collegarsi al sito web del progetto www.imsardegna.it e compilare il modulo online. Per avere maggiori informazioni è possibile inviare un'e-mail a im.sardegna@formez.it.

Sede (solo eventi in presenza)
Data inizio 16/10/2014 - 09:00
L’evento approfondisce il tema dell’innovazione sociale nella sua accezione più trasversale e intende stimolare una riflessione di ampio respiro e favorire il confronto e la promozione di reti di collaborazione su questo tema strategico. L’iniziativa, che si inserisce nell'ambito degli OPEN DAYS local events 2014, è rivolta a funzionari pubblici locali e regionali, imprese sociali, associazioni no profit, agenzie di sviluppo territoriale, associazioni di categoria, parti sociali, università e cittadini interessati al tema. 
Sede (solo eventi in presenza)
Data inizio 26/09/2014 - 09:30

L’articolo 9 della Costituzione italiana recita testualmente "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione." Quando venne scritto era il 1948 ma oggi il suo significato intrinseco è più stringente che mai.
La rilfessione proposta dall’evento territoriale “Green technologies” organizzato dal FormezPA, si ispira proprio alla filosofia sottesa al concetto ribadito dal dettato costituzionale: è indispensabile che il sistema- Paese promuova e sostienga lo sviluppo dei processi d'innovazione tecnica, scientifica e culturale, mettendoli in diretta correlazione con il concetto di sostenibilità.
Sul territorio nazionale sono già presenti ed equamente distribuiti i Centri di ricerca e le intelligenze che consentono il progresso in campo tecnologico, nonché le imprese capaci d'interpretare il mercato e di individuare le linee di tendenza degli scenari globali che ci indicano chiaramente quali sono le scelte di policy industriale più opportune da adottare.
Andando oltre il classico concetto di sviluppo sostenibile e tenendo conto delle quattro specifiche direttrici di sostenibilità - economica, sociale, ambientale e culturale - il tema della green economy (in tensione verso la cosidetta “blue economy”) è la narrazione di come Ricerca & Sviluppo ben si coniugano con quanto i comparti produttivi offrono ai consumatori e ai loro territori. Partendo dalle energie rinnovabili, passando per l'energia prodotta dal mare, attraversando i concetti di riuso, rifiuti e scarti, ragionando su green building e tecnologie per gli ambienti di vita, arriviamo alle nanotecnologie e alle reti complesse di gestione delle energie e delle tecnologie, oramai rispettose della “risorsa mondo”.
Questo è il perimetro dentro cui alcune delle tecnologie verdi operano. Questo è l'ambiente che riprende se stesso grazie all'intelligenza e al saper fare del capitale sociale e produttivo del Paese. Vi sono temi oramai non più rimandabili né da un punto di vista dello sviluppo socio culturale, né da un punto di vista ambientale. Usare le tecnologie verdi per risolvere i problemi connessi alla vita nelle megalopoli (che sono responsabili di circa il 75% dei problemi connessi al disastro ambientale in atto), significa infatti riuscire a scardinare paradigmi comportamentali e produttivi non più sostenibili.
Per fortuna, si è delineato nel tempo un vivace processo globale d'innovazione che va in questo senso e che viene sostenuto e affermato da alcune fra le menti più illuminate del panorama internazionale.
Questo nuovo appuntamento del Progetto Innovation Manager Sardegna, che si svolgerà a Cagliari il 26 settembre 2014, farà il punto della situazione a livello regionale, presentando alcune tra le più rilevanti esperienze locali e nazionali e, attraverso il confronto con il pubblico presente, cercherà di tracciare possibili scenari di sviluppo futuro.
L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul sito web del progetto www.imsardegna.it  e, agli ingegneri che parteciperanno saranno riconosciuti 2 CFP.
 

Sede (solo eventi in presenza)
Data inizio 12/09/2014 - 14:00

L’evento, che si tiene a Roma il 12 e il 13 settembre, si pone l’obiettivo di soffermarsi sull’importanza dell’integrazione culturale europea e sul ruolo strategico rappresentato dal mondo mediatico nel completamento di questo processo integrativo.

L’evento è stato organizzato in occasione  del semestre italiano della Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea, dal Dipartimento delle Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Commissione Europea nell’ambito del Progetto “The Promise of the European Union”.

Il Progetto giunge in un momento particolarmente opportuno in cui il ruolo dell’Unione è in fase di perfezionamento, in prospettiva del nuovo contesto economico e sociale del XXI secolo. I risultati sono rivolti a fornire un contributo alle politiche delle Istituzioni dell’Unione europea.

“The Promise of the European Union” analizzerà tre questioni di rilievo:

  • Che livello di unità vogliono i cittadini dell’Unione e quali sono le aree in cui dovrebbe avvenire l’integrazione?
  • Che cosa renderebbe l’Ue più democratica?
  • Qual è l’aspettativa globale dei cittadini dell’Unione?

Collaborano all’evento il Ministero dello Sviluppo Economico, la RAI, lo European Broadcasting Union (EBU), la Fondazione MAXXI e il FormezPA.

L’evento è a numero chiuso e la partecipazione è consentita soltanto su invito nominativo.

Scarica il concept note.

Scarica il programma definitivo.

Scarica gli atti finali.

 

English version

The event to be held in Rome on 12 and 13 September, aims to highlight the importance of European cultural integration and the strategic role played by media in completing this integrating process.

The event is organised in the framework of the Project "The Promise of the EU" during the Italian Presidency of the Council of the European Union, by the Department of the European Policies of Italy's Presidency of the Council of Ministers and the European Commission.

The project “The Promise of the European Union” is well-timed and arrives just when the role of the Union is being refined in the light of the new economic and social context of the 21st Century. The outcomes of this project intend to help the European Union Institutions' policy-making.

“The Promise of the European Union” will examine three major questions:

  • How much unity do Union citizens want and what are the areas where integration should take place?
  • What would make the EU more democratic?
  • What is the overall expectation of the Union's citizens?

Italy's Ministry of Economic Development, RAI, European Broadcasting Union (EBU), Fondazione MAXXI and FormezPA are partners in the event.

Admission is allowed upon invitation only.

Download the concept note.

Download the final agenda.

Download the conference paper.

Sede (solo eventi in presenza)
Data inizio 25/07/2014 - 09:30

Per garantire occupazione, qualità della vita e competitività la Sardegna deve puntare sui settori ad alta tecnologia e con un alto valore aggiunto di conoscenza, ottimizzando gli investimenti in Ricerca & Sviluppo.
In tale contesto, la Sanità rappresenta un campo ideale. Ma l’idea che la salute sia a pieno titolo un driver di sviluppo e un generatore di ricchezza, ha incontrato finora resistenze culturali, relegando la sanità, il benessere, i servizi alla persona a fattori aggiuntivi e non strutturali.
Nondimeno, tutte le previsioni indicano una domanda di servizi sanitari in crescita, in Italia e nel mondo anche se, ovviamente, sarebbe errato considerare questo dato esclusivamente come un problema di natura economica e finanziaria.
Le regioni d’Europa più avanzate e con i migliori indicatori economici hanno nella sanità un settore strategico e con ottime performance di risultato. Nei confronti di molte macro regioni europee, in campo sanitario, l’Italia (soprattutto alcune regioni del centro nord) presenta una situazione di eccellenza, che deve essere mantenuta e potenziata, in primo luogo rafforzando la capacità di innovazione e di attrarre investimenti.
Il settore sanitario e dell’intera filiera della salute si caratterizza, infatti, come un formidabile “concentratore tecnologico” che fornisce l’occasione applicativa dei progressi scientifici e tecnologici che avvengono nei più svariati settori (elettronica, scienza dei materiali, biologia, chimica, fisica, informatica, nanotecnologie e biotecnologie ma anche management, organizzazione, mobilità ed energia).
L’Italia è all’avanguardia in particolare per quanto concerne l’utilizzo di tecnologie sanitarie innovative, soprattutto per quanto riguarda i dispositivi medici-diagnostici in vitro.
Anche nell’isola esiste un Distretto sardo della Biomedicina e delle Tecnologie per la Salute – attivato nell’ambito del Parco Scientifico e Tecnologico “Sardegna Ricerche”- in cui l’orientamento all’innovazione, la ricerca biomed d’avanguardia, la vivacità imprenditoriale e le core facilities di eccellenza vengono aggregate con lo scopo di creare un ambiente adatto alla ricerca e lo sviluppo.
Un ambiente estremamente favorevole all’insediamento di start up innovative e di iniziative fortemente knowledge based, la presenza di strutture di incubazione specificamente progettate per ospitare aziende nel settore Biomed, laboratori liberamente accessibili ed un know-how riconosciuto a livello internazionale hanno condotto in breve tempo il Distretto sardo a raggiungere interessanti traguardi nel settore biotecnologico. Esiste, dunque, un patrimonio che va mantenuto, valorizzato e potenziato e sul quale si deve puntare, in quanto correlato a una domanda diffusa, crescente e qualificata e in grado di offrire ulteriori interessanti opportunità di lavoro.
Il nuovo evento territoriale “ICT&Tech for BioMed” proposto a Pula (Cagliari) dal FormezPA nell’ambito del Progetto I’M Sardegna, fa il punto della situazione regionale, presentando alcuni progetti ed esperienze di eccellenza e, attraverso un confronto con il contesto nazionale e internazionale e la condivisione delle le linee strategiche dell’Amministrazione regionale, traccia possibili scenari di sviluppo futuro.
 

Data inizio 11/07/2014 - 09:30

La conferenza finale del Progetto CAPACI, finanziato nel quadro del Programma Prevenzione e Lotta al Crimine della Commissione europea, sigla la conclusione dei lavori di progetto e rappresenta un’occasione per tutti i partner di presentare i risultati finali, con specifica attenzione al Sistema CAPACI. Quest’ultimo in particolare è stato disegnato per tracciare i flussi finanziari contro le infiltrazioni del crimine organizzato negli appalti pubblici in Italia e nei paesi dell’Unione europea.  

Alla conferenza prendono la parola oltre ai rappresentanti dei Paesi partner e ai membri di spicco del Progetto, il Direttore Generale di Formez PA, Prof. Marco Villani. Il discorso di chiusura spetta invece al Ministro dell'Interno Angiolino Alfano.

La conferenza viene preceduta da incontro tecnico che ha luogo il giorno 10 luglio, durante il quale il Sistema CAPACI viene delineato nei dettagli funzionali.

Scarica il programma della conferenza.

Data inizio 20/06/2014 - 09:30

Da anni in Italia si spendono parole e si fanno investimenti nella creazione di nuova impresa.
Ma a valle di questo sforzo, cos'è rimasto nei nostri territori? Siamo consapevoli di ciò che abbiamo e di che cosa sia veramente necessario?
Di spazi fisici, di elevate e diffuse professionalità o di competenze manageriali? Esiste un corretto bilanciamento tra incentivo pubblico e finanza privata nella creazione di nuova impresa?
L’unico dato certo è che in tutte le province italiane si avverte la forte necessità di creare nuova impresa. Tecnologica o meno. Il mercato del lavoro, infatti, attualmente non lascia grandi spazi alla speranza.
La Pubblica Amministrazione è destinata a contrarre sempre più i propri organici mentre i privati che già operano, se non verranno modificate le normative tributarie e fiscali, difficilmente apriranno all'assunzione di nuova forza lavoro. Ed è anche per questo che molti giovani, laureati, diplomati, neet (Not engaged in Education, Employment or Training cioè persone che non studiano e non lavorano), puntano alla valorizzazione delle proprie competenze attraverso la creazione di una nuova impresa. Questo atteggiamento è certamente salvifico in quanto sono proprio le nuove generazioni quelle più in grado di interpretare correttamente le tendenze del mercato e i nuovi bisogni delle persone, delle imprese e delle Pubbliche Amministrazioni. Solo i nuovi laureati, infatti, hanno la forza creativa e costruttiva per generare nuovo lavoro e nuove imprese, grazie anche alle opportunità e alle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie digitali che loro conoscono e utilizzano con disinvoltura. Perché, che piaccia o meno, il mondo digitale è realmente il settore che è pervasivo e trasversale tutti gli altri ambiti produttivi ed è quello che maggiormente abilitato alla produzione di beni, processi e prodotti.
Il collegamento esistente tra la sfera ICT e la creazione di nuova impresa, dunque, è positivo e sarà in grado di coniugare vecchi e nuovi saperi, di travasare la conoscenza prodotta nei Centri di ricerca (sia pubblici che privati) e di tradurla in azioni e vantaggi concreti e di fornire nuova vita ai nostri territori.
Le nuove imprese ad alta tecnologica e ad alta conoscenza saranno contemporaneamente la nuova forza produttiva del paese e genereranno lavori e posti qualificati. Certo, le dimensioni saranno corrispondenti alle esigenze reali dei territori e delle persone. Magari non assisteremo per forza alla nascita di una nuova Google che cambierà le sorti dell'Italia decadente, ma le nuove micro e piccole imprese saranno migliaia e saranno capaci di dare risposte che ci permetteranno di affrontare a testa alta le sfide sociali che arrivano.
Da queste riflessioni nasce la necessità d'approfondire un tema che non è interessante solo perché è attuale, ma soprattutto perché si rileva la necessità di comprendere come i modelli di sviluppo territoriale possano e debbano essere rivisti alla luce delle mutate condizioni sociali e di mercato.
L’evento di Nuoro organizzato da FormezPA nell’ambito del Progetto I’M Sardegna tenta, ancora una volta, di ragionare, a partire dal potenziale esistente, sui possibili scenari di sviluppo futuro e, in particolare, sulle opportunità di creare nuove imprese digitali. In Italia, così come in Sardegna: terra pioniera di startups in tempi non sospetti e “incubatore” dalle mille potenzialità.
 

Sede (solo eventi in presenza)
Data inizio 23/05/2014 - 09:30

L’avvento di Internet ha comportato un cambiamento epocale nella storia umana, un vero e proprio passaggio tra ere geologiche. Non solo, ha provocato soprattutto un’impennata delle relazioni fra tempo e mercato, materiali e distanze, persone e tempo, produzione e consumo. Noi tutti, infatti, viviamo oramai nella 3ª Rivoluzione Industriale perché sono state già modificate le logiche produttive, distributive e commerciali del nostro sistema economico. Le geografie del mercato globale cambiano con una velocità difficilmente monitorabile con certezza. Quel che è chiaro, è che cambiano in maniera profonda, spostandosi grazie ad Internet, da un blocco all'altro del pianeta, grazie alle comunità on line e ai sistemi aperti di condivisione del sapere. Tutte le grandi multinazionali, vecchie e nuove, oramai, per non essere travolte, si creano i loro anticorpi, interagendo in accelerazione con questi nuovi scenari. Lo stesso dicasi per le imprese di taglia minore che ancor di più patiscono le attuali e particolari congiunture. La fabbricazione digitale per molti aspetti è un fatto consolidato, ma non si deve fare l'errore di immaginare finita l'ascesa dei nuovi sistemi di produzione di ogni tipo di bene. Internet of Things, cioè Internet delle cose: oggetti intelligenti capaci di dialogare per scambiarsi informazioni. Ma non è finita. La Rete mette in connessione non solo oggetti ma persone, processi e dati, cioè tutto. La Rete diventa Internet of Everything (cioè Internet di qualsiasi cosa) e l’incremento di valore che si genera con il progressivo aumento degli elementi che si collegano, stanno portando a modificare ulteriormente le nostre Tecnologie dell’informazione e ad ampliare la gamma di potenziali utilizzi praticamente in tutti i settori (processi manufatturieri, trasporti, logistica, pubblico/difesa, servizi sanitari e alla persona, ecc). La rivoluzione del digitale è centrata sul rapporto tra il design computazionale e le possibilità costruttive offerte dalla digital fabrication. Le scale applicative sono varie e possibili come il mondo che andremo a vivere. I nuovi linguaggi produttivi ed interattivi spostano la linea di confine tra i mezzi ed il fine, emergono visioni di realtà quali sistemi complessi, che permettono la facilitazione dei comportamenti sociali e territoriali nascenti. Le implicazioni tra quanto detto sopra e le possibilità di governare la materia, trovano nella fabricazione digitale e nell'Internet degli oggetti un ventaglio di ricerche e ipotesi che mostrano quali prospettive e risultati si possano aprire in ambiti che, solo fino a poco tempo fa, erano comprensibili solo agli addetti ai lavori. L’accresciuta capacita di plasmare la materia a diverse scale e la pervasività di Internet in ogni cosa offrono nuovi paradigmi industriali, professionali, personali, sociali, urbani e territoriali. Cosa accadrà quando connetteremo quello che non è mai stato connesso? Quali esperienze vivremo man mano che nuove persone, nuovi processi, dati e cose potranno connettersi e interagire? La rete è già quell'infrastruttura gestibile e scalabile che supporta miliardi di dispositivi sensibili ai contesti umani e sociali. Sarà in grado di ascoltare, apprendere e rispondere tramite interfacce aperte, semplici e affidabili? Quali relazioni, ad esempio, passano tra automotive, domotica, robotica, meteorologia e monitoraggio ambientale? Ma soprattutto: perchè questo è utile ai cittadini, alle imprese ed alle Pubbliche Amministrazioni?

Il nuovo evento territoriale proposto a Olbia dal Progetto "Innovation Manager Sardegna" tenta di offrire delle risposte a questi quesiti anche attraverso il contributo di alcuni protagonisti della nuova rivoluzione digitale e industriale in atto.

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