Laboratorio
La linea di attività A.2 del Progetto Obiettivo SUAPE prevede la realizzazione di interventi di empowerment istituzionale per favorire lo sviluppo delle capacità degli attori di leggere il contesto e interpretare in modo strategico e anticipatorio la propria missione. I laboratori a livello centrale sono finalizzati al rafforzamento del ruolo dei decisori strategici delle politiche di semplificazione e intendono contribuire al raccordo con le attività dell’Agenda per la semplificazione 2015-2017 e del Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale 2014 – 2020. Nell’agosto del 2015 La giunta Regionale ha approvato il Disegno di legge per la Semplificazione avviando, anche attraverso una consultazione pubblica on line, un confronto sul DDL avendo come obiettivo quello di migliorare il testo prima della discussione in Consiglio Regionale. Con la legge regionale 20 ottobre 2016, n. 24 sono state recentemente approvate le “Norme sulla qualità della regolazione e di semplificazione dei procedimenti amministrativi”. Le nuove disposizioni di legge, in particolare, istituiscono, tra le prime Regioni in Italia, lo Sportello unico per le attività produttive e per l’attività edilizia (SUAPE), in modo da garantire al cittadino un solo punto di accesso e attribuire a un singolo ufficio tanto le competenze esercitate dallo Sportello unico per le attività produttive (SUAP), quanto le competenze relative all’edilizia privata. Entro centoventi giorni dall'entrata in vigore della legge la Giunta regionale è chiamata ad approvare le direttive in materia di SUAPE, che sostituiranno le direttive in materia di SUAP adottate con deliberazione della Giunta regionale del 23 settembre 2011, n. 39/55. Questo laboratorio, articolato in quattro giornate di lavoro (1°dicembre 2016, 10, 17 e 31 gennaio 2017) si propone di guidare una riflessione collettiva, condotta dai principali attori coinvolti nel cambiamento normativo – e organizzativo – in corso, che analizzi le problematiche che il nuovo quadro normativo rischia di incontrare, e le prevenga con proposte di adeguati dispositivi regolamentari che RAS potrà poi affinare e adottare.
Oggetto di questo laboratorio è infatti l’analisi specifica degli aspetti rilevanti delle normative di settore; l’individuazione delle opportunità e criticità derivanti dall’istituzione dei nuovi che riuniscono le competenze precedentemente in capo a SUAP e SUE; la condivisione della bozza delle direttive per il nuovo procedimento SUAPE in Sardegna e il recepimento di indicazioni da parte degli enti coinvolti.
Il Progetto “Obiettivo SUAPE” è finanziato dal Programma Operativo Regionale FSE 2014-2020 - azione 11.3.3 Azioni di qualificazione ed empowerment delle istituzioni, degli operatori e degli stakeholders ed è volto a migliorare la performance e la qualità dei servizi resi sul territorio regionale dagli sportelli SUAP e SUE comunali nell’ottica dell’evoluzione nei SUAPE.
La linea di attività A.2 del Progetto Obiettivo SUAPE prevede la realizzazione di interventi di empowerment istituzionale per favorire lo sviluppo delle capacità degli attori di leggere il contesto e interpretare in modo strategico e anticipatorio la propria missione. I laboratori a livello centrale sono finalizzati al rafforzamento del ruolo dei decisori strategici delle politiche di semplificazione e intendono contribuire al raccordo con le attività dell’Agenda per la semplificazione 2015-2017 e del Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale 2014 – 2020. Nell’agosto del 2015 La giunta Regionale ha approvato il Disegno di legge per la Semplificazione avviando, anche attraverso una consultazione pubblica on line, un confronto sul DDL avendo come obiettivo quello di migliorare il testo prima della discussione in Consiglio Regionale. Con la legge regionale 20 ottobre 2016, n. 24 sono state recentemente approvate le “Norme sulla qualità della regolazione e di semplificazione dei procedimenti amministrativi”. Le nuove disposizioni di legge, in particolare, istituiscono, tra le prime Regioni in Italia, lo Sportello unico per le attività produttive e per l’attività edilizia (SUAPE), in modo da garantire al cittadino un solo punto di accesso e attribuire a un singolo ufficio tanto le competenze esercitate dallo Sportello unico per le attività produttive (SUAP), quanto le competenze relative all’edilizia privata. Entro centoventi giorni dall'entrata in vigore della legge la Giunta regionale è chiamata ad approvare le direttive in materia di SUAPE, che sostituiranno le direttive in materia di SUAP adottate con deliberazione della Giunta regionale del 23 settembre 2011, n. 39/55. Questo laboratorio, articolato in quattro giornate di lavoro (1°dicembre 2016, 10, 17 e 31 gennaio 2017) si propone di guidare una riflessione collettiva, condotta dai principali attori coinvolti nel cambiamento normativo – e organizzativo – in corso, che analizzi le problematiche che il nuovo quadro normativo rischia di incontrare, e le prevenga con proposte di adeguati dispositivi regolamentari che RAS potrà poi affinare e adottare.
Oggetto di questo laboratorio è infatti l’analisi specifica degli aspetti rilevanti delle normative di settore; l’individuazione delle opportunità e criticità derivanti dall’istituzione dei nuovi che riuniscono le competenze precedentemente in capo a SUAP e SUE; la condivisione della bozza delle direttive per il nuovo procedimento SUAPE in Sardegna e il recepimento di indicazioni da parte degli enti coinvolti.
Il Progetto “Obiettivo SUAPE” è finanziato dal Programma Operativo Regionale FSE 2014-2020 - azione 11.3.3 Azioni di qualificazione ed empowerment delle istituzioni, degli operatori e degli stakeholders ed è volto a migliorare la performance e la qualità dei servizi resi sul territorio regionale dagli sportelli SUAP e SUE comunali nell’ottica dell’evoluzione nei SUAPE.
Oggetto di questo laboratorio è infatti l’analisi specifica degli aspetti rilevanti delle normative di settore; l’individuazione delle opportunità e criticità derivanti dall’istituzione dei nuovi che riuniscono le competenze precedentemente in capo a SUAP e SUE; la condivisione della bozza delle direttive per il nuovo procedimento SUAPE in Sardegna e il recepimento di indicazioni da parte degli enti coinvolti.
Il Progetto “Obiettivo SUAPE” è finanziato dal Programma Operativo Regionale FSE 2014-2020 - azione 11.3.3 Azioni di qualificazione ed empowerment delle istituzioni, degli operatori e degli stakeholders ed è volto a migliorare la performance e la qualità dei servizi resi sul territorio regionale dagli sportelli SUAP e SUE comunali nell’ottica dell’evoluzione nei SUAPE.
La linea di attività A.2 del Progetto Obiettivo SUAPE prevede la realizzazione di interventi di empowerment istituzionale per favorire lo sviluppo delle capacità degli attori di leggere il contesto e interpretare in modo strategico e anticipatorio la propria missione. I laboratori a livello centrale sono finalizzati al rafforzamento del ruolo dei decisori strategici delle politiche di semplificazione e intendono contribuire al raccordo con le attività dell’Agenda per la semplificazione 2015-2017 e del Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale 2014 – 2020.
I Suap/Sue comunali e gli altri enti coinvolti nel procedimento unico sono chiamati a svolgere un ruolo strategico in rapporto al regime dei controlli applicabili alle attività oggetto dei procedimenti che per essi hanno rilevanza. L’importanza della fase del controllo, in merito ai presupposti ed ai requisiti per l’esercizio di attività imprenditoriali ed edilizie, è ulteriormente evidenziata dalla estensione di quegli istituti, come la Segnalazione Certificata Inizio Attività (Scia), che consentono a cittadini ed imprenditori di dare avvio immediato alla propria attività, con conseguente spostamento della fase di verifica istruttoria da una prospettiva “ex ante” ad una prospettiva “ex post”.
Questo laboratorio, articolato in tre giornate di lavoro (13 e 27 ottobre e 29 novembre 2016), è dedicato all’analisi delle diverse modalità secondo le quali i SUAPE possono esercitare le proprie prerogative di controllo e ad un benchmarkingcon esperienze già compiute in altri contesti locali e regionali. Sarà successivamente oggetto di studio ed approfondimento il ruolo che il Coordinamento regionale può assumere per il raccordo tra le funzioni di controllo proprie degli Sportelli comunali con quelle degli Enti terzi. L’obiettivo ultimo è quello di fornire utili indicazioni per la redazione e l’emanazione di direttive specifiche sulle attività di controllo nei procedimenti a rilevanza SUAPE in Sardegna.
La linea di attività A.2 del Progetto Obiettivo SUAPE prevede la realizzazione di interventi di empowerment istituzionale per favorire lo sviluppo delle capacità degli attori di leggere il contesto e interpretare in modo strategico e anticipatorio la propria missione. I laboratori a livello centrale sono finalizzati al rafforzamento del ruolo dei decisori strategici delle politiche di semplificazione e intendono contribuire al raccordo con le attività dell’Agenda per la semplificazione 2015-2017 e del Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale 2014 – 2020.
I Suap/Sue comunali e gli altri enti coinvolti nel procedimento unico sono chiamati a svolgere un ruolo strategico in rapporto al regime dei controlli applicabili alle attività oggetto dei procedimenti che per essi hanno rilevanza. L’importanza della fase del controllo, in merito ai presupposti ed ai requisiti per l’esercizio di attività imprenditoriali ed edilizie, è ulteriormente evidenziata dalla estensione di quegli istituti, come la Segnalazione Certificata Inizio Attività (Scia), che consentono a cittadini ed imprenditori di dare avvio immediato alla propria attività, con conseguente spostamento della fase di verifica istruttoria da una prospettiva “ex ante” ad una prospettiva “ex post”.
Questo laboratorio, articolato in tre giornate di lavoro (13 e 27 ottobre e 29 novembre 2016), è dedicato all’analisi delle diverse modalità secondo le quali i SUAPE possono esercitare le proprie prerogative di controllo e ad un benchmarkingcon esperienze già compiute in altri contesti locali e regionali. Sarà successivamente oggetto di studio ed approfondimento il ruolo che il Coordinamento regionale può assumere per il raccordo tra le funzioni di controllo proprie degli Sportelli comunali con quelle degli Enti terzi. L’obiettivo ultimo è quello di fornire utili indicazioni per la redazione e l’emanazione di direttive specifiche sulle attività di controllo nei procedimenti a rilevanza SUAPE in Sardegna.
L’incontro è diretto ad illustrare e condividere, con i referenti per la prevenzione della corruzione e con i componenti del gruppo di supporto al RAC, una prima impostazione del lavoro, realizzato nell’ambito dell’attività “Definizione metodi e strumenti” del Progetto Aretè, orientato alla definizione di una metodologia per la mappatura dei processi che consenta di individuare in maniera puntuale e personalizzata la reale esposizione al rischio corruttivo dei principali processi dell’amministrazione regionale.
La linea di attività A.2 del Progetto Obiettivo SUAPE prevede la realizzazione di interventi di empowerment istituzionale per favorire lo sviluppo delle capacità degli attori di leggere il contesto e interpretare in modo strategico e anticipatorio la propria missione. I laboratori a livello centrale sono finalizzati al rafforzamento del ruolo dei decisori strategici delle politiche di semplificazione e intendono contribuire al raccordo con le attività dell’Agenda per la semplificazione 2015-2017 e del Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale 2014 – 2020.
I Suap/Sue comunali e gli altri enti coinvolti nel procedimento unico sono chiamati a svolgere un ruolo strategico in rapporto al regime dei controlli applicabili alle attività oggetto dei procedimenti che per essi hanno rilevanza. L’importanza della fase del controllo, in merito ai presupposti ed ai requisiti per l’esercizio di attività imprenditoriali ed edilizie, è ulteriormente evidenziata dalla estensione di quegli istituti, come la Segnalazione Certificata Inizio Attività (Scia), che consentono a cittadini ed imprenditori di dare avvio immediato alla propria attività, con conseguente spostamento della fase di verifica istruttoria da una prospettiva “ex ante” ad una prospettiva “ex post”.
Questo laboratorio, articolato in tre giornate di lavoro (13 e 27 ottobre e 29 novembre 2016), è dedicato all’analisi delle diverse modalità secondo le quali i SUAPE possono esercitare le proprie prerogative di controllo e ad un benchmarking con esperienze già compiute in altri contesti locali e regionali. Sarà successivamente oggetto di studio ed approfondimento il ruolo che il Coordinamento regionale può assumere per il raccordo tra le funzioni di controllo proprie degli Sportelli comunali con quelle degli Enti terzi. L’obiettivo ultimo è quello di fornire utili indicazioni per la redazione e l’emanazione di direttive specifiche sulle attività di controllo nei procedimenti a rilevanza SUAPE in Sardegna.
Incontro tematico di rafforzamento delle competenze di base.
Si procederà all'illustrazione dell'articolo 4 del codice di comportamento e si proseguirà nella definizione del piano di formazione.
Introduzione
L’attività prevede la realizzazione di un percorso orientato al rafforzamento delle competenze di base tra coloro che, all’interno dell’organizzazione, sono chiamati a supportare la programmazione, gestione, erogazione e valutazione della formazione sulla prevenzione della corruzione. Gli incontri con esperti in presenza e a distanza (webinar), previsti dal percorso, sono orientati ad approfondire le conoscenze di base sui principali temi della prevenzione della corruzione, a sviluppare le competenze necessarie a progettare ed, eventualmente, realizzare i progetti formativi anche attraverso lo svolgimento di attività di docenza. Il percorso pertanto prevede sia momenti dedicati all’approfondimento dei contenuti tematici più rilevanti in materia (“temi”), sia l’approfondimento delle conoscenze tecniche e metodologiche necessarie per migliorare l’elaborazione dei progetti formativi e la gestione dei gruppi (“competenze”) per la migliore programmazione annuale della formazione prevista dal PTPC e dalla normativa.
Identificazione e analisi delle tematiche fondamentali da prevedere in un piano formativo anticorruzione:
- L’approccio valoriale
- Indagine sull'amministrazione: analisi del clima etico e del punto di partenza
- Codice di comportamento: la chiarezza delle regole
- Gestione dei dilemmi etici: la possibilità di discutere dei dilemmi etici e l'accompagnamento
- La leadership etica. Il ruolo della leadership per stabilire i fondamenti di una cultura etica dell'amministrazione. La congruenza della componente dirigenziale e politica
- Il whistleblowing: la trasparenza interna e la sanzionabilità dei comportamenti non etici
Sul piano dello sviluppo delle competenze necessarie per supportare e realizzare le attività di progettazione formativa prevista dal PTPC, gli incontri prevedono l’approfondimento dei seguenti aspetti:
- Obiettivi del progetto; ipotesi di percorso e di project work
- Analisi del punto di partenza in relazione alle attività formative già realizzate: diagnosi della situazione organizzativa e delle modalità erogazione/fruizione della formazione; rilevazione del livello di conoscenza/esperienza degli operatori nel campo della progettazione formativa
- I casi come strumento formativo: le tecniche di ricerca d’aula, il catalogo dei casi e una proposta di metodo per alimentare l’aggiornamento del codice di comportamento
- La progettazione formativa: le principali tappe del processo, un modello operativo di progettazione; identificazione della situazione – problema; l’aspetto da modificare con l’attività formativa; la definizione degli obiettivi; l’analisi delle risorse; la strategia didattica e l’organizzazione dei contenuti; il processo valutativo
Il percorso prevede di accompagnare la struttura aziendale, deputata alla prevenzione della corruzione, nel miglioramento dei metodi e degli strumenti necessari per rafforzare il presidio del rischio corruttivo. Un percorso di sviluppo di competenze mirato, a partire dalla metodologia per la mappatura dei processi, che in particolare focalizza l’attività di analisi approfondita su un processo specifico a elevato rischio corruttivo come quello per l’affidamento di beni e servizi.
Nell’ambito dell’attività verranno trasferite le conoscenze necessarie per l’apprendimento di metodologie utili alla definizione di strumenti attraverso i quali mappare un processo dal punto di vista del rischio corruttivo trasferendo, al contempo, le competenze utili alla migliore gestione dell’intero ciclo della valutazione del rischio (identificazione, analisi, ponderazione).
Gli strumenti metodologici scaturiranno in maniera personalizzata attraverso uno scambio continuo tra le competenze interne alla struttura aziendale e gli esperti tematici, in un percorso costante di training on the job.
Incontri periodici scandiscono il percorso di definizione degli strumenti, a partire dall’analisi dello stato dell’arte fino all’approfondimento del processo relativo agli appalti e al trasferimento delle competenze utili alla gestione di ogni specifica fase del processo di gestione del rischio in linea con quanto previsto dalla Determinazione ANAC n. 12 del 28 ottobre 2015.
Calendario degli incontri
venerdì 23 settembre 2016
giovedì 20 ottobre 2016
giovedì 27 ottobre 2016
giovedì 10 novembre 2016
giovedì 24 novembre 2016
giovedì 15 dicembre 2016
mercoledì 18 gennaio 2017
giovedì 2 febbraio 2017
giovedì 16 febbraio 2017 A2/B2
giovedì 2 marzo 2017
giovedì 23 marzo 2017
martedì 13 aprile 2017