Eventi PA

Il sistema di partecipazione alle attività per la Pubblica Amministrazione

Report questionari

Il codice di comportamento e gli obblighi di astensione in caso di conflitto di interesse (II parte)

Progetto
Riforme della PA
Tipo
Webinar
Data inizio
16/02/2015 12:00
Data fine
16/02/2015 13:30
Sede
Richieste di iscrizione
300
Iscrizioni accettate
300
Presenze confermate
190
Indicatore Unico di Gradimento Generale
4.42
Calcolato su 187 valutazioni

  media dev. st. n
applicabilita 4.58 su 5 in 12 valutazioni 4.58 0.64 12
articolazione e tempo 4.24 su 5 in 180 valutazioni 4.24 0.79 180
assistenza org 4.44 su 5 in 181 valutazioni 4.44 0.75 181
coerenza bisogni organizzazione 4.83 su 5 in 12 valutazioni 4.83 0.37 12
contributo esperti 4.46 su 5 in 182 valutazioni 4.46 0.68 182
esaustività 4.29 su 5 in 180 valutazioni 4.29 0.76 180
modalità-apprendimento 4.46 su 5 in 181 valutazioni 4.46 0.71 181
obiettivo 4.25 su 5 in 183 valutazioni 4.25 0.77 183
sede logistica 4.39 su 5 in 180 valutazioni 4.39 0.74 180

Commenti e suggerimenti

7 commenti per questo evento

Inviato il 16/02/2015 all 13:39
affronterei anche gli eventuali conflitti dei responsabili anticorruzione quando hanno troppi incarichi, grazie
Inviato il 17/02/2015 all 09:08
////////////////
Inviato il 17/02/2015 all 12:03
Notevole l'apporto dei contenuti da parte del docente con l'utilitarismo di Amarthia Sen, che avevo studiato all'Università della Calabria con compianto Prof. Osvaldo Pieroni.
Inviato il 17/02/2015 all 13:12
meno filofia... e più casi concreti
Inviato il 18/02/2015 all 09:57
darei maggiore risalto alla proposizione di situazioni concrete di conflitto d'interesse per esercitazioni collettive
Inviato il 19/02/2015 all 10:59
In effetti, le criticità operative non sono legate all'identificazione della fattispecie "conflitto di interesse" che, come documentato dal Relatore, è stata diffusamente approfondita e definita, finanche in ambito filosofico. Il focus della questione è stato, infatti, centrato quanto si è posto cenno a come operare nel caso in cui il conflitto di interesse sia stato debitamente reso noto ovvero: la dichiarazione di conflitto di interesse (anche se potenziale) è sufficiente o oppure no a contenerne gli effetti? I più credono di no, ma poi praticano il sì. A modesto parere di chi scrive, è opportuno evidenziare come la L. 190/12 e le correlate linee guida della Civit, in tempi non sospetti, abbiano stemperato l'aspetto prettamente "normativo" del problema, nel prevedere che le PP.AA. attivino la c.d. una "procedura di consultazione aperta" prima dell'adozione del Codice di comportamento aziendale (...così attenuando l'orientamento di chi pratica come unica via quella "normativa"). In tal modo, di fatto, si è reso eticamente praticabile il cd. indirizzo normativo di talché al dovere di dichiarare il conflitto di interesse (anche potenziale) è sempre e necessariamente connesso al dovere di astensione, anche a tutela del dipendente. Ciò premesso, non potrebbe forse essere la ricognizione e la classificazione (per gruppi) delle fattispecie di conflitto di interesse, una delle possibili opzioni per tentare di omogeneizzare la materia e i comportamenti dei decisori pubblici? Grazie per l’attenzione. Cordialmente.
Inviato il 14/04/2015 all 10:49
no